Pratico ed economico, il dado vegetale è un vero alleato per chi cucina con i tempi stretti, ma di che cosa è fatto?
Il dado, e in particolare quello vegetale, rappresenta una comodità per tutti coloro che per cucinare un risotto hanno poco più di mezz’ora, per chi ama le zuppe e le vellutate o per chi vuole preparare un brodo senza verdure. Sulla praticità di questo quadratino avvolto in carta argentata non si può dunque obiettare, ma sulla sua salubrità il dibattito è aperto.
Il dado fa male? E se sì, perché? Per conoscere la risposta dobbiamo innanzitutto conoscere gli ingredienti che lo compongono.
Ingredienti del dado vegetale
L’etichetta della confezione di un dado vegetale prodotto da una delle principali aziende della grande distribuzione recita: sale iodato (48,5%), grasso vegetale, esaltatore di sapidità (glutammato monosodico, guanilato disodico, inosinato disodico), estratto per brodo, verdure 4,3% (cipolla 1,9%, carota 1%, prezzemolo 0,5%, patata 0,3%, porro 0,2%, pomodoro 0,1%, sedano 0,1%, spinacio 0,1%, aglio 0,1%), aromi, zucchero, spezie, semi di sedano.
Non contiene conservanti né coloranti e in commercio ci sono dadi vegetali senza glutine e senza lattosio.
Un’altra azienda scrive invece sull’etichetta del suo dado vegetale: sale marino, grasso di palma non idrogenato, estratto di lievito, verdure (4%) (cipolle, carote, sedano), prezzemolo, macis, curcuma. Tutti gli ingredienti sono biologici.

Dado, a cosa bisogna prestare attenzione?
Come possiamo vedere confrontando le due liste degli ingredienti nel primo dado vegetale sono presente additivi, quali glutammato monosodico, guanilato disodico, inosinato disodico. A suscitare l’aspro dibattito sul dado vegetale ‘galeotto fu’ proprio il glutammato monosodico, ritenuto da molti nocivo, nonostante l’European Food Information Council abbia più volte ribadito che è del tutto innocuo per la salute.
Il glutammato monosodico è un additivo artificiale prodotto industrialmente (nella maggior parte dei casi) ed essendo un insaporitore il suo eccessivo utilizzo potrebbe spingere il consumatore ad assumere sempre più prodotti insaporiti artificialmente e ricchi di sale.
Il principale problema del dado infatti non è il glutammato monosodico (anche se è bene prediligere un dado che ne è privo se c’è la possibilità di scegliere) ma l’alto contenuto di sale.
Un dado vegetale può essere composto per più del 50% di sale, avendo esso un peso di circa 10 gr ciò significa che in un solo dado sono contenuti ben 5 grammi di sale, una quantità pari al doppio della dose giornaliera di sale consigliata per un adulto.

Il dado fa male?
È chiaro quindi che l’uso del dado deve essere moderato al fine di non introdurre un eccessivo apporto di sodio (0,4 gr di sodio per grammo di sale).
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Esistono dadi vegetali senza additivi, con un contenuto ridotto di sale, senza lieviti, senza glutine o lattosio.
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