Secondo l’ultimo studio dell’Environmental Working Group l’80% dei solari non offre la protezione dichiarata o contiene ingredienti nocivi. Ecco come scegliere una crema solare sicura.
La bella stagione è ormai alle porte e la tentazione di stendersi al sole, in riva al mare, diventa sempre più irresistibile.
Ma quando si parla di sole, sono d’obbligo le raccomandazioni riguardo la protezione della pelle dai raggi ultravioletti e secondo il rapporto recentemente pubblicato dall’EWG (associazione americana specializzata in ricerca su farmaci e composti chimici), dovremmo iniziare a proteggere la nostra pelle anche dalle insidie che si celano tra gli ingredienti delle creme solari in commercio.
Il rapporto avverte sull’inefficacia della maggior parte dei prodotti (in particolare negli Stati Uniti ma include marchi di creme solari in vendita anche in Italia) e sulla presenza di ingredienti potenzialmente dannosi per la salute come l’oxybenzone e la vitamina A, sconsigliata perché fotosensibilizzante.
Lo studio raccoglie la valutazione degli ingredienti e l’efficacia di 1700 prodotti tra cui creme solari, balsami per le labbra e creme idratanti con protezione solare e solo il 21% dei prodotti solari analizzati dall’EWG ha ottenuto un punteggio elevato.
Come scegliere allora una crema solare sicura, che protegga realmente la pelle dal sole e che non contenga sostanze nocive?
Bisogna scrutare bene la confezione e l’etichetta del prodotto.
Il bollino UVA, ad esempio, indica che il solare protegge anche da quelle radiazioni che non scottano ma penetrano in profondità nel derma favorendo un generale invecchiamento della pelle oltre a reazioni di fotosensibilizzazione.
Oltre al bollino UVA, l’etichetta deve indicare la capacità del prodotto di mantenere inalterato il filtro UV a contatto con l’acqua o alla sudorazione. Bisogna cercare la dicitura “resistente all’acqua” o “molto resistente all’acqua” e attenzione all’espressione “waterproof” poiché non è più considerata valida!
Per quanto riguarda gli ingredienti, attenzione ai solari contenenti l’oxybenzone e Vitamina A entrambi fotosensibilizzanti.
L’oxybenzone (benzophenone-3 o BP-3) è un derivato del benzofenone, un elemento che può attaccare il DNA in presenza di luce solare esponendo al rischio di melanoma.
La vitamina A, invece, che si può trovare anche in etichetta con i nomi retinil palmitato, retinolo acetato, retinol linoleato e retinol è un antiossidante che combatte l’invecchiamento della pelle ma può innescare lo sviluppo di tumori cutanei e lesioni se utilizzato sulla pelle esposta alla luce solare. Evitare dunque creme solari, prodotti per le labbra e lozioni per la pelle che contengono vitamina A.
Ma le insidie non finiscono qui perché pur riportanto la scritta “ipoallergenico” alcuni marchi contengono conservanti come il methylisothiazolinone, che è stato ritenuto non sicuro dal Comitato scientifico sulla sicurezza dei consumatori della Commissione europea. Attenzione poi che il prodotto non contenga conservanti, parabeni e metalli pesanti nocivi per la pelle.
Infine, la crema solare se pur di ottima qualità ha un suo tempo di scadenza. Bisogna cercare sul flacone il simbolino del barottolo aperto che indica il “period after opening” o PAO, cioè il tempo in cui il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi: è obbligatorio per tutti i cosmetici di durata superiore a 30 mesi. Il numero e la lettera riportati nel vasetto indicano appunto, la durata in mesi del prodotto dopo l’apertura.
Solari a parte, restano sempre valide le regole base per una corretta esposizione ai raggi del sole: applicare la crema mezz’ora prima di uscire, esporsi al sole gradualmente, evitando le ore centrali della giornata, riapplicare il solare ogni due ore e dopo ogni bagno, indossare un cappello e un abbigliamento adeguato.
S.
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