4 “veleni bianchi” dell’alimentazione: sono davvero così dannosi?

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Sale, zucchero, farina bianca e latte sono considerati veri e propri “veleni bianchi” per l’organismo.  Ma fanno davvero così male?

Alimentazione, cosmesi, pulizia della casa.
Nel tentativo di migliorare il proprio stile di vita, in molte persone è nato l’interesse a documentarsi sulla qualità di ciò che consumano.

Ma i canali di informazione, soprattutto on-line, talvolta riportano informazioni inesatte che (con l’aiuto dei social network) si diffondono in maniera capillare sulla scia di falsi allarmismi.

Ad esempio, qualche tempo fa, circolava in internet la notizia che sale, zucchero bianco, farina bianca e latte fossero “veleni bianchi” per i loro effetti negativi sull’organismo umano.
Anche io ne ho parlato qui in servizio per Yahoo Italia.

Ma facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento:

Sale: “Contiene il sodio che è un minerale essenziale per il funzionamento dell’organismo. Tuttavia, il sodio contenuto naturalmente negli alimenti è sufficiente a soddisfare il fabbisogno. Non ci sarebbe, dunque, nessuna necessità di aggiungerlo all’alimentazione, se non per rendere più gustose le pietanze. Un eccessivo consumo di sale favorisce la comparsa di ipertensione arteriosa, di alcune malattie del cuore e dei reni” (Ministero della Salute)

Zucchero (bianco, di canna e fruttosio): L’ OMS consiglia di limitare al 10% l’apporto energetico giornaliero dello zucchero (50gr al giorno). “Se si riduce al 5% (25grammi per un adulto) si potranno notare ulteriori benefici per la salute” precisa l’organizzazione mondiale per la sanità.  Assunto in quantità eccessive, lo zucchero potrebbe “aumentare il rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari”

Inoltre, uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Research dai ricercatori del MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas avrebbe confermato la correlazione tra il consumo di zuccheri e l’insorgenza del cancro, in particolare al seno e ai polmoni.
E’ soprattutto il fruttosio a essere sotto accusa, ma in generale zuccheri, amidi e carboidrati si rivelano nocivi.

Farina bianca: in merito all’uso abituale di farina, il sito greeneme.it riporta l’intervistra al professor Franco Berrino, ex direttore del Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e consulente della Direzione scientifica. Ecco uno stralcio:

“La farina 00 – come tutti i prodotti raffinati – provoca un aumento della glicemia e il conseguente incremento dell’insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di grassi depositati”

Latte di vaccino:  è ricco di calcio e molti altri sali minerali, tra cui potassio , fosforo e sodio”

  • “Il latte e i suoi derivati sono considerati alimenti cardine della dieta mediterranea e per questa ragione la loro assunzione è fortemente consigliata, nell’ambito di una alimentazione bilanciata, per tutte le fasce di età”
  • “Nonostante le proprietà nutrizionali del latte e dei suoi derivati ne facciano alimenti diffusissimi a livello mondiale, per alcune popolazioni il loro consumo può essere associato a disturbi connessi con il metabolismo del lattosio oppure con il potere allergenico di alcune proteine in esso presenti che ne determinano la sensibilità.”

piramide-alimentareVa anche detto, però, che i latticini sono alimenti grassi, pertanto vanno consumati senza eccessi per non aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. Pare ci sia anche una relazione tra insorgenza del cancro alle ovaie e abuso di latticini.

Alla luce delle informazioni raccolte da Fonti certe, si può dunque dire che un’alimentazione sana prevede, tra le altre cose, pochi zuccheri e sale aggiunti agli alimenti e un uso ridotto di farina 0 a favore di un regolare consumo di farine integrali.

Il latte invece, forse è stato un po’ demonizzato dalle informazioni circolate in rete. Salvo i casi in cui l’alimento è mal tollerato dall’organismo, la piramide alimentare della dieta mediterranea moderna elaborata dal CIISCAM, e nominata Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO, “consiglia l’assunzione di 2-3 porzioni giornaliere di latte e yogurt alla popolazione adulta (18-65 anni)” (“Figura 2”). Con un tale livello di assunzione giornaliera, il latte è in grado di soddisfare quasi la metà del fabbisogno di calcio di un individuo adulto.

S.

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