olio essenziale in gravidanza

Oli essenziali in gravidanza, precauzioni per l’uso

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Gli oli essenziali costituiscono un potente rimedio naturale capace di influire sul nostro organismo per risolvere disturbi o curare inestetismi. Ma saranno sicuri in gravidanza?

In una delle puntate della trasmissione Tv Be Mamma Low Cost ho voluto affrontare il tema dell’utilizzo degli oli essenziali in gravidanza, perché quando si parla di rimedi naturali siamo spesso portati ad associarli “a qualcosa di innocuo e benefico per il nostro organismo. Ma non è sempre così”.

Luisa Vidulich, laureata in tecniche erboristiche e farmacia, autrice del blog neomammaonboard.it e titolare di Green Mama, nonostante sia diventata nuovamente mamma da pochi mesi, ha trovato il tempo di rilasciare una accurata ed esaustiva intervista ad appunticreativi.it sull’utilizzo degli oli essenziali in gravidanza.

Per le imposizioni dei “tempi televisivi” ho dovuto accorciarla, ma la riporto qui in versione integrale. Vale davvero la pena leggerla tutta per comprendere appieno rischi e benefici legati all’uso degli oli essenziali in dolce attesa

Olio-lavanda

L’uso degli oli essenziali in gravidanza è controindicato come la maggior parte dei farmaci?

“Premetto che curarsi è importante, anche e sopratutto durante la gravidanza, per la salute di mamma e bambino! L’importante è non assumere farmaci senza il consiglio del proprio medico, come siamo spesso tentati di fare normalmente, alle prime avvisaglie di un mal di testa e di non eccedere con le dosi. Perciò si ai farmaci in gravidanza, sotto consiglio e controllo medico e no al fai da te, nemmeno con gli oli essenziali! Siamo spesso portati a pensare che una cosa di origine naturale, come gli oli essenziali, non possa che essere innocua e benefica per il nostro organismo. Non è sempre così”

 

Quali sono gli oli essenziali più sicuri? (i più comuni e facilmente reperibili)

“In realtà la maggior parte degli oli essenziali è considerata non sicura durante la gravidanza e l’allattamento, perché la loro struttura chimica gli permette di oltrepassare la barriera placentare e anche di arrivare al bambino attraverso il latte materno. Molti oli essenziali contengono composti chimici potenzialmente tossici ed abortivi (ad esempio l’olio di salvia), perciò è necessario impiegarli con estrema prudenza, specialmente durante il primo trimestre di gravidanza. Detto questo, è vero che gli oli essenziali non sono tutti uguali e che ve ne sono alcuni che possono essere impiegati con maggior tranquillità, come l’olio di Lavanda Vera (lavandula officinalis), di Camomilla Romana (anthemis nobilis), di Mandarino (citrus nobilis) e Rosa Damascena”

Possono essere utilizzati da subito o dopo i primi mesi di gestazione?

“Quelli appena elencati potrebbero teoricamente essere impiegati da subito, dato il basso quantitativo di sostanze potenzialmente pericolose in essi contenute. Altri oli essenziali possono invece essere utilizzati a partire dal secondo trimestre di gravidanza”

Per trattare quali disturbi?

“Gli oli essenziali puri sono estremamente efficaci per trattare diversi tipi di disturbi, questo perché sono composti da molecole e sostanze diverse, con attività differenti. L’olio essenziale di Lavanda, ed esempio, può rivelarsi molto utile a favorire il rilassamento ed il sonno, contenendo i tipici sbalzi d’umore della gravidanza, ma può essere anche molto utile per dare sollievo alle nausee gravidiche delle primissime settimane. La Camomilla, grazie al suo contenuto in azulene è indicata come antiinfiammatorio, nei casi di couperose, dermatiti e psoriasi e può tornare molto utile in lavande vaginali in caso di candidosi. L’olio di Mandarino e, in misura minore, quello di Rosa, possono invece rivelarsi estremamente utili nel prevenire la depressione post partum”

Con quali applicazioni?

Gli oli essenziali, normalmente, possono essere impiegati secondo diverse modalità: per bocca, sulla pelle miscelati ad un olio vettore, inalati attraverso aerosol o suffumigi in caso di raffreddore o riniti oppure impiegati in diffusori. Durante il periodo della gravidanza è consigliabile evitare di assumere oli essenziali per bocca, data la loro elevata biodisponibilità. Per uso cutaneo la proporzione dovrebbe essere 1% di olio essenziale-99% di olio di diluizione (6-7 gocce di olio essenziale per 50 ml di olio vettore).

Con quali raccomandazioni? 

La gravidanza è un momento molto particolare nella vita di una donna, vi sono molti fattori in gioco ed è bene non correre inutili rischi, perciò la prima di tutte le raccomandazioni del caso è sempre quella di farsi seguire da un medico specialista di fiducia e di affidarsi al suo consiglio. Secondariamente, come dicevo, sarebbe meglio evitare l’assunzione di oli essenziali per via orale. Non utilizzare mai oli sintetici, ma utilizzare ma solo oli essenziali naturali al 100%. Rispettare scrupolosamente le istruzioni per l’uso e la posologia consigliata, senza giocare a fare il piccolo chimico con miscele strane ed utilizzarli sempre e solo per brevi periodi.

Ce ne sono alcuni particolarmente pericolosi/sconsigliati? 

Certamente. Assolutamente da evitare sono gli oli potenzialmente abortivi come l’artemisia, assenzio, ruta, salvia officinalis, sassofrasso, tanaceto e la thuya. E’ bene evitare anche tutti gli oli con alto contenuti di fenoli come ad esempio l’olio essenziale di cannella, chiodi di garofano, santoreggia ed ajowan, ma anche quelli con alto contenuto di chetoni, come l’olio di rosmarino, eucalipto, anice, anice stellato, cedro atlantico, issopo e finocchio. Sarebbe altrettanto opportuno evitare essenze foto sensibilizzanti sono solitamente quelle di: arancio, bergamotto, angelica, vaniglia, sandalo, verbena, limone e cumino. Attenzione anche all’amatissima menta piperita, da evitare in gravidanza e anche in allattamento, perché sembrerebbe interferire addirittura con la produzione di latte.

Vale lo stesso per il periodo dell’allattamento?

Come dicevamo gli oli essenziali, per la loro struttura e composizione chimica possono passare al neonato attraverso il latte materno, per questa ragione è bene evitarle l’impiego in larga misura e senza controllo medico durante il periodo dell’allattamento.

E per quanto riguarda l’utilizzo sul bambino? (0-12)

Una delle domande che mi viene posta più di frequente è proprio: “Quali oli essenziali posso usare col mio bambino?”. Ebbene, anche in questo caso, la risposta non è molto lontana dalle precedenti: se la gravidanza è un momento particolare, la salute di un neonato è cosa ancora più preziosa e delicata ed il consiglio di un bravo pediatra vale più di tutte le nozioni teoriche reperibili. Anche in questo caso è comunque possibile dire che gli oli considerati non pericolosi nella prima infanzia sono i quattro elencati prima: Lavanda, Mandarino, Rosa e Camomilla. In ogni caso l’utilizzo degli oli essenziali nell’infanzia andrebbe limitato alla sola via esterna (sempre diluiti in olio vettore), a piccole dosi. La camomilla e la lavanda sono utili in caso di dermatite da pannolino, opportunamente diluiti in un olio vettore, come quello di mandorle dolci. La camomilla romana può rivelarsi utile per alleviare l’irritabilità e il fastidio, durante il periodo della dentizione, mentre la lavanda vera risulta estremamente utile per alleviare il pizzicore delle punture d’insetto e, spruzzata sui vestiti, come repellente per gli insetti durante il periodo estivo. La lavanda vera, la più cara, sembrerebbe infatti essere l’unica che può essere utilizzare pura sulla pelle, sulle scottature e le punture di insetto. Da evitare invece i classici oli balsamici per suffumigi, come menta ed eucalipto, che possono essere utilizzati in sicurezza solo dopo i due anni d’età.

Come distinguere un olio essenziale “autentico” da un fake?

Le contraffazioni degli oli essenziali sono piuttosto frequenti. Spesso agli oli puri vengono aggiunti composti sintetici per aumentarne la profumazione e ridurne i costi, ma esistono anche oli completamente sintetici che assomigliano a quelli naturali perché hanno riprodotto nella loro composizione quei componenti principali responsabili delle caratteristiche organolettiche dell’olio essenziale naturale. L’utilizzo di questi oli può avere conseguenze anche piuttosto gravi sulla salute, oltre a dermatiti ed allergie. Il consiglio è quello di acquistare gli oli essenziali che utilizzate per fini terapeutici presso un canale distributivo competente ed informato, come può esserlo una farmacia o un’erboristeria, in cui il personale conosce bene il prodotto ed è consapevole di quello che sta vendendo. Al di fuori di questi canali ci sono alcuni fattori che devono rendervi sospettosi: il primo ovviamente è il prezzo. Un olio essenziale puro ha, normalmente, un prezzo medio alto. Diffidate degli oli troppo economici! Secondariamente, se non sapete a chi rivolgervi, acquistate presso siti e/o aziende che espongono chiaramente in etichetta la dicitura di quello che vendono e che magari possiedono una qualche certificazione.

Infine, Luisa sottolinea l’importanza del consulto medico, soprattutto quando si parla di bambini

“Quando si parla di prodotti naturali ed oli essenziali siamo spesso tentati dal fai da te, in parte perché cerchiamo disperatamente l’alternativa migliore e in parte perché molti medici conoscono poco o rifiutano completamente di prendere in considerazione l’utilizzo degli oli essenziali, come alternativa al classico rimedio farmaceutico – spiega Luisa – “In questi casi,  piuttosto che fare di testa propria, il mio consiglio è quello di cercare un medico/pediatra esperto in cure naturali o più vicino all’idea di medicina che vorremmo per noi ed i nostri bambini”

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